Il duro lavoro

Il duro lavoro è qualcosa che spesso si valorizza e si ringrazia nelle riflessioni e nei momenti di meditazione. Il duro lavoro è ciò che fanno tutti gli elementi presenti in agricoltura sinergica e il cui risultato è nettamente superiore alla somma di ogni singolo elemento che lo compone.

Anche la connessione con gli antenati viene spesso citata nei momenti introspettivi. Gli antenati, infatti, per esserci stati hanno lavorato duro.

Invece noi siamo abituati a tutto apparentemente facile. Si apre il frigo e vi si trova cibo proveniente da almeno 5 o 6 paesi del mondo che a volte si lascia sprecare perché lo abbiamo comprato ma non riusciamo a consumarlo troppo. Il duro lavoro che c’è dietro a quel cibo non lo conosciamo.

Come il cibo, tanti altri beni di consumo di cui ci circondiamo seguono la stessa sorte. 

Questo stato di emergenza sanitaria, essendo oggi al 9 marzo 2020, mi ha riportato 40 anni indietro.

Nell’orto, nel mio orto dietro casa, ci lavoravano anche i miei nonni e mio padre. Producevano il cibo che mangiavamo con duro lavoro dopo aver duramente lavorato nelle campagne intorno Roma ai Castelli Romani. Andavano a lavoro a piedi. Dalle 4 del mattino a quando calava il sole erano connessi con Madre Terra. La lavoravano conoscendone intimamente i cicli fenologici. 

Ortaggi e vino bianco era il frutto del loro sudore. Papà già faceva un lavoro più moderno, era meccanico dei mezzi agricoli, ma dalle 16 in poi, contadino.

Da loro ho imparato a connettermi alla terra. Ho imparato che la terra con il duro lavoro di tutti gli elementi minerali, vegetali e animali produce il nostro nutrimento. 

Ecco, ai miei antenati va il pensiero in questo momento di emergenza sanitaria. Mi sembra di essere tornata 40 anni indietro quando, se si poteva comprare qualcosa da mangiare che non fosse autoprodotto, ciò era un bene prezioso. C’erano pochi soldi e venivano investiti solo per cose importanti. 

Ringrazio i miei antenati che mi hanno insegnato a vivere e senza dirlo hanno strutturato in me una grande forza interiore col loro quotidiano e senzioso lavoro. Ringrazio l’agricoltura sinergica che ha risvegliato questa forza capace di coniugare valori del passato a forme di vita future. 

Proprio per questo l’agricoltura sinergica va diffusa e praticata. Può’ cambiare il mondo e con piccoli gesti produrre grandi consapevolezze. Può risanare l’interiorità debole e vulnerabile di questa umanità, viziata dal consumo, facendogli ritrovare la forza che porta il connettersi al proprio essere parte della natura.

alatri
Orto sinergico ad Alatri

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